La Cometa Interstellare 2I/Borisov
Il 30 agosto 2019 Gennady Borisov ha rilevato, dal suo osservatorio personale , la presenza di un corpo celeste sconosciuto, che poteva essere una esocometa, entrata nel nostro Sistema solare.
Gli astronomi e astrofili di tutto il mondo hanno iniziato ad osservare l’oggetto, fino a quando, lo scorso 11 settembre 2019 il Minor Planet Center, l’organizzazione incaricata dall’IAU di raccogliere i dati sui corpi minori del sistema solare, asteroidi e comete, ha diramato una circolare con la notizia del nuovo potenziale oggetto interstellare in avvicinamento.
Oggi l’Unione Astronomica Internazionale scrive che “ l’orbita è ora piuttosto nota e l’oggetto ha un origine inequivocabilmente interstellare ” e che “ è stato designato come il secondo oggetto interstellare, 2I. In questo caso l’IAU ha deciso di seguire la tradizione di dare un nome alle comete in base anche ai loro scopritori e pertanto è stata chiamata 2I/Borisov”.
Perché c’è questa certezza? Di tutte le comete scoperte nessuna ha un’orbita iperbolica come quella di 2I/Borisov. Questo vuol dire che la nuova esocometa segue una traiettoria aperta e non chiusa su se stessa, come sarebbe stata quella di un oggetto con orbita ellittica ( tutte le altre ). Pertanto un oggetto con questo tipo di traiettoria, tipica di oggetti che provengono dall'esterno, entrano ed escono dal Sistema solare, proprio come Oumuamua ( il primo oggetto interstellare ).
La prima immagine della prima cometa interstellare. La cometa è il centro bianco e luminoso (foto: Gemini Observatory/Nsf/Aura)
La cometa C/2019 Q4 (Borisov), affacciatasi nei nostri cieli di agosto all'interno del Sistema solare è “in maniera inequivocabile” un oggetto interstellare, ovvero proveniente dall'esterno del Sistema Solare”.
Dalla magnitudine e dalla luminosità dell’oggetto si pensa che il diametro possa essere di circa 10 km, molto più grande di quello dell’asteroide Oumuamua stimato intorno ai 250 metri. Inoltre, già adesso mostra una chioma e un piccolo allungamento della coda in direzione antisolare e questo fornisce una prova dell’attività della cometa che si è risvegliata dopo aver trascorso in maniera del tutto inerte nello spazio interstellare magari miliardi di anni. Secondo le ultime stime, basate sui calcoli dell’orbita, c’è ancora qualche mese per osservarla. La cometa è in avvicinamento e sarà nel punto più vicino il 7 dicembre 2019, quando si troverà a circa 2 unità astronomiche. Nel mese di Dicembre 2019 e Gennaio 2020, infine, la cometa raggiungerà la sua massima luminosità nei cieli dell’Emisfero Sud e inizierà ad allontanarsi fino a quando uscirà, per sempre, dal nostro Sistema solare.
La 2I/Borisov ripresa dal nostro osservatorio
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